#ACheServeVolare

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20 giugno, ore 17 – Roma, ICCD Aerofototeca Nazionale

Emptyscapes, un nuovo paradigma per l’archeologia dei paesaggi mediterranei.

Emptyscapes è un progetto interdisciplinare che ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi paradigmi per lo studio dei paesaggi archeologici spostando il baricentro dal consueto approccio sitocentrico verso una prospettiva contestuale ed ecosistemica.

Il quadro metodologico è ampio e complesso, si articola fondamentalmente su quattro assi: metodi tradizionali della topografia archeologica, telerilevamento, geoarcheologia e bioarcheologia.

Il contesto di applicazione consiste di due campioni, urbano (Veio) e rurale (un transetto di ca. 20 km2 tra Roselle e Grosseto). Un ruolo centrale è svolto dall’acquisizione estensiva e continua di misure geofisiche che ad oggi ha raggiunto un’estensione complessiva nei due campioni di ca. 750 ettari. Questa attività ha permesso l’individuazione di un considerevole numero di elementi archeologici sepolti, dal periodo etrusco al Medioevo, spesso del tutto invisibili ai metodi di prospezione tradizionale (dai quali comunque non prescindiamo), influenzando in modo sostanziale l’elaborazione critica e la ricostruzione storica di entrambi i contesti indagati.

Tra gli elementi di maggiore interesse spicca la scoperta di necropoli monumentali, motte medievali, fortificazioni, sistemi di viabilità e agrari, strutture produttive e altro ancora. Nelle stesse aree l’ateneo senese ha avviato la sperimentazione di acquisizione di dati LIDAR tramite drone, con l’obiettivo di superare ciò che rappresenta un vero e proprio “buco nero” nella conoscenza del territorio, cioè le aree boschive, che in Italia come del resto nel Mediterraneo europeo arrivano ad occupare fino al 45% della superficie. È necessario sottolineare che esperienze analoghe di analisi dei paesaggi sono in corso in Inghilterra (Stonehenge, Vale of Pickering), Austria (Canuntum, Halbturn, Kreuttal, St. Anna), Svezia (Birka-Hovgården, Uppåkra), Norvegia (Vestfold), Germania (Stubersheim). In tutti i casi come nel progetto Emptyscapes, il risultato è sempre lo stesso: una sostanziale trasformazione del quadro conoscitivo nella diacronia e una la profonda trasformazione della nostra percezione della complessità strutturale, economica e sociale dei paesaggi antichi.